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La Prima della Scala è lo specchio di Milano? Certo che si, e siccome anche 7 (corriere della sera) titola “Milano guida d’Italia” avremmo anche titolo per dire che il riflesso del Piermarini si dovrebbe spandere sulla patria terra tutta intera.

E però non è proprio così. Qui a Milano, a Sant’Ambrogio, coltiviamo bizzarri comportamenti, e quest’anno ce l’abbiamo messa tutta per sancire definitivamente il fallimento dell’evento.

Anzitutto la Milano che produce e che lavora ha da aprire per tempo le case in montagna, sicché a Sant’Ambrogio scompare, lasciando la città a chi arriva dall’hinterland, e da un paio d’anni, ai turisti italiani e stranieri. Ci sta, la città in fondo è piccola e tutti si fa fatica a stare, sant’ambrogio Milanoperò si dà il caso che questa transumanza accada solo qui. Nel resto di Italia  le persone tornano al paese natio in occasione della festa del Santo Patrono, non scappano via la sera prima.

Può essere che la festa patronale faccia provincia, ed i milanesi che lavorano sin da bambini per tenere alta l’immagine metropolitana della città si vogliano dissociare dalla avita usanza italiota. Se ci pensate, infatti, lo stesso Cardinale di Milano si adegua al rito ambrosiano della fuga, anticipando al 5 di dicembre, vigilia di sant’Ambrogio, il discorso- guida alla sua città.

Però il giorno di Sant’Ambrogio, a Milano, si inaugura anche la stagione lirica di uno dei teatri più importanti del mondo,  e noi che ci picchiamo di essere il faro culturale della penisola dovremmo riconoscere questo  come l’evento più significativo della città, altro che il Fuorisalone del Mobile. Quindi ti aspetteresti che almeno l’eccellenza professionale e culturale di Milano – per intenderci quella che ha la casa in montagna ma anche il personale che la può aprire in sua vece- risponda all’appello, così sancendo di appartenere all’empireo della città. Stilisti, architetti, grandi industriali, manager, scrittori e poeti, dovrebbero esserci alla Prima della Scala, come succede in qualsiasi civiltà occidentale evoluta.A7A2D8E3-F1EC-4E6D-B277-96654161E380

Invece no, da alcuni anni latitano anche loro. E’ come se a New York, all’inaugurazione della stagione del MET – dove chi non c’è non conta, in città- si scappasse agli Hampton lasciando briglia sciolta ai parvenue del New Jersey, con conseguenze devastanti come quelle che abbiamo visto ieri a Milano. No, lì non succede.

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Lascio da parte la politica ed il governo, ieri alla Prima non c’era nessuno tranne il sottosegretario Boschi, che ha sul capo tanti di quei guai con le banche e suo padre che è entrata da un ingresso secondario ed agli applausi finali parlava al cellulare. Ora io dico, sindaco Sala, ma una telefonata a Roma non la potevi fare o l’hai fatta e nessuno ti ha risposto? Perché la mancanza di un esponente politico di alto rilievo, non chiedo  il Presidente della Repubblica ma almeno il Presidente del Consiglio, si sente, accidenti se si sente su quel palco d’onore. Hai voglia a fare referendum con i tablet, se a Roma non si prendono il fastidio di venire ad inaugurare la stagione lirica della Scala.

E6C3AA3E-5EFF-4848-AF8D-FCC5E269CB84C’era Corrado Passera, un signore che una volta contava, ma oggi molto meno, tanto che ha anche ritirato la candidatura a sindaco di Milano pur avendo speso una fortuna di suo, Fedele Confalonieri, grande melomane che era lì a titolo privato e che si è ben guardato dal farsi riprendere dalle telecamere e Carlo Cracco, il cuoco che ha appena perso una stella perché fa la pubblicità alle patatine in busta. Leggo che c’erano banchieri, nel Salone principale del teatro, quelli cioè che ci hanno rovinati tutti, a Milano e nel resto d’Italia. Complimenti. 062C7E12-AB1C-4E75-9941-B2BA1BDB2DA2

E le signore?  Lavinia Biagiotti, una stilista romana brava con il vestito romano sbagliato, tale Natasha Stefanenko, una show girl russo-marchigiana che ha sostituito Valeria Marini, una tipa tutta tatuata con versi poetici sulla violenza verso le donne, che non so chi sia e non voglio saperlo, Margherita Buy, sempre romana, spaesata come al solito e, udite udite, tale Dvora Ancona, una signora israeliana che fa il medico estetico nelle edicole, sui cartelloni pubblicitari e, pare, in tv. Insomma. Nessuna donna milanese in grado di riflettere l’immagine fashion di Milano.

Così arriviamo alla nota dolente. Ma li avete visti gli abiti della Prima? Milano sarebbe la capitale della moda ma ieri, il fashion, è andato a farsi benedire. Volgari, impellicciate, vecchie nell’immagine o sottotono come la compagna del sindaco, che aveva un abito molto bello ma  inadatto ad una prima, sembrava di essere in un posto dove Elle non lo distribuiscono e Instagram non prende. 47FA9C82-29A4-4B82-BF06-8BD5B6780F2B

Eppure c’è un eppure. Ieri Milano era blindata come un G7 o G8, fate voi. In altre parole, tutta l’area intorno alla Scala bloccata, cecchini alle finestre del Comune, camionette ovunque, circa 900 uomini delle Forze dell’Ordine schierati ai posti di blocco. Loro si che hanno fatto grande Milano, ieri sera. Prima scala Gentili, premurosi con gli stranieri, accomodanti con le signore piene di pacchetti che volevano tornare a casa, sempre un sorriso, una parola buona, quasi a scusarsi con tutti noi che gravitavamo intorno ai cordoni di sicurezza cercando di fotografare l’alberello di Bulgari in piazza Scala.

Dopo aver gironzolato intorno alla Scala per capire l’aria che tirava, mi sono concentrata sui loro comportamenti ed ho finalmente capito cosa significa, per un appartenente alle forze Prima Scala milano
dell’ordine, il termine servizio. Ieri quegli uomini rendevano un servizio, alla Scala e ai suoi visitatori, ma anche al resto delle persone che erano lì per festeggiare la città. E non siamo per loro, ragazzi giovani e dalla faccia pulita,  gente da meno rispetto ai presunti vip. Al contrario.

MilanoBene, quando questo mi è stato chiaro, ho avuto un moto di orgoglio per la mia città e per tutta l’Italia, perchè sotto questo profilo la Prima Scaligera, ieri, ha fatto da specchio per Milano e per l’intera penisola.

 

 

 

 

 

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