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Eccomi sono tornata. Aspettavo solo, e con una certa ansia, che Instagram mi elargissie l’ambito link cliccabile sulle storie. Avevo anche fatto un fioretto, gli ultimi giorni, e quindi ora voi potete arrivare con scioltezza sul blog ed io con altrettanta scioltezza ricominciare a mangiare gelati. E voglio ricominciare con i libri. Perché come dice R. Carver “le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste.”

1. Winner is “L’Educazione” di Tara Westover, Feltrinelli. E’ l’autobiografia di una ragazza di stretta ed integralista osservanza mormona familiare che decide,  contro il volere della famiglia, di aprirsi al mondo ed andare a scuola. E lì scopre che studiare la definisce come persona, le restituisce una sè stessa che intuiva, ma che non poteva conoscere senza passare attraverso l’educazione: “io (prima) leggevo per imparare cosa pensare, non per imparare a pensare con la mia testa”, dice Tara. Ma il dilemma per Tara nascerà nel momento esatto in cui capisce che non può essere le due cose insieme, FC0F8A9D-73B0-4D01-8F83-2CF9B503E8F7appartenere ad un gruppo familiare che non manda i figli a scuola, non si cura in ospedale, non consente alle ragazze di coltivare la femminilità e contestualmente proseguire la sua carriera universitaria ad Oxford, dove è riuscita ad arrivare da uno sperduto paese dell’Idaho. Ma questo libro è anche tanto altro. Si ride e si piange insieme, si imparano tante cose sull’America rurale, ci si scontra con la violenza domestica e si fa il tifo per le donne che trovano la forza di ribellarsi. Si perdona, anche, ed io il personaggio più dolente e controverso, a differenza di Tara, l’ho compreso e perdonato. Forse perché é una mamma. Leggetelo.

2. Netflix in un libro, “Solo il tempo lo dirà” di Jeffrey Archer, HarperCollins. E’ la prima puntata della saga dei Clifton, ne seguiranno altri sei, e vi assicuro che dopo aver letto questo libro proverete lo stesso senso di costernazione che vi porta a fumare di meno, fare più sport e controllare ciclicamente le analisi per non lasciare questo mondo senza sapere come andrà a finire la serie tv.   La storia si snoda tra il 1920 e il 1940, dal porto di Bristol a Cambridge fino alle strade di New York, e racconta di come Harry Clifton, orfano di padre incerto (si …  è proprio così!) cui la vita sembra destinare un posto da 8141752B-7E88-43A5-9DEF-91043BD44DB5scaricatore di navi nel cantiere dei Barrington, sia invece destinato grazie ad un dono ed un buon amico ad un futuro inaspettato ed imprevedibile, finché tutti i nodi della vita di Harry non arriveranno al pettine in un solo istante. Il libro è zeppo di intrighi, segreti e colpi di scena, i buoni sono buonissimi ed i cattivi cattivissimi, anche se a mio avviso nei prossimi libri scopriremo che non è tutto come l’autore vuol farci credere. Benefattori e prostitute, nobili ed ubriaconi, donne buonissime e materne, ragazzi in pericolo. Un romanzo ottocentesco scritto però con il linguaggio veloce ed avvincente di una serie televisiva, un Dickens 4.0. Io mi sono divertita molto. Perché certi libri non ti cambiano la vita ma ti fanno una felice compagnia.

3. Il giallista logorroico. “La scomparsa di Stéphanie Mailer” Joel Dicker, La nave di Teseo. Avete letto “La verità sul caso Harry Quebert”? Se la risposta è positiva conoscete l’abilità dello scrittore a gestire la narrazione su diversi personaggi, ognuno di loro racconta una parte della storia secondo il suo punto di vista, e su diversi livelli temporali, così che una storia del passato ed una del presente si intrecciano in  un’unico racconto. Questa narrazione è a mio avviso estremamente avvincente, ma paga il pegno di 704 pagine, a cui lo scrittore talvolta indulge mettendoci del suo a rallentare. ( mio marito, che è comunque un ottimo lettore ed aveva apprezzato il romanzo di esordio di Dicker ha gentilmente declinato l’offerta di leggerlo, rimandandolo al “momento  ombrellone” , peccato che lui sotto l’ombrellone non ci si metta mai,  quindi non ho capito quando lo leggerà ma forse tutto ciò non è di vostro stretto interesse, scusate….) Il giallo vi dicevo, si snoda su due piani. Il capitano Jesse 6AC65D43-A90F-4F2F-A6F4-74A1260F9F88Rosemberg, il giorno in cui festeggia la sua uscita dalla Polizia, viene avvicinato da una giornalista che gli comunica che il caso che lo aveva reso famoso, l’omicidio dell’intera famiglia del sindaco di Orphea, stato di New York, e della giovane runner che in quel momento passava di lì, non è affatto risolto, e che la persona incriminata era innocente.  Poi anche la  giornalista sparisce nel nulla. Cosa è veramente accaduto nel 1994 all’epoca del primo omicidio, e dove è finita la giovane giornalista lo lascio scoprire a voi. Comunque, se a differenza di mio marito amate l’ombrellone, comprate il libro ma tenetelo per le vacanze: va letto possibilmente senza interruzioni, perché la trama non accetta interruzioni  e di questi tempi, purtroppo, si lavora ancora.

 

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