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01-1Credo che su Instagram i grattacieli del bosco verticale siano l’immagine di Milano più diffusa dopo il Duomo. Il verde delle presenze arboree della riforestazione metropolitana è però inaccessibile ai più. Il problema non è tanto nel riuscire ad acquistare uno degli appartamenti, operazione che comunque necessiterebbe della vendita in blocco dei cespiti ereditari di diverse generazioni, quanto nel mantenerlo. Sembra infatti che le spese condominiali del bosco verticale ammontino a svariate migliaia di euro al mese.

Si tratta di leggende metropolitane poiché nessuno conosce chi ci abita per davvero, sicché delle due l’una: o il bosco è deserto e la foresta cresce selvaggia, ma non mi sembra, o chi ci vive si guarda bene dal dichiararlo e si fa lasciare dal taxi all’angolo dell’isolato precedente. L’unico un po’ pirla che si è esposto pubblicando le immagini del suo splendido terrazzo è Fedez, che si è beccato gli insulti del web, finché è intervenuto il socio J Ax che gli ha scritto una canzone per spiegare le sue legittime ambizioni di arricchito e per far fronte, agevolmente, alle le suddette spese…

Ma non avremmo anche noi altri milanesi necessità di vivere dentro una densificazione verticale del verde che incrementi la nostra biodiversità vegetale e, in sintesi,  ci consenta di respirare aria un po’ meno mefitica? Milanomind ha scovato la soluzione: Growroom, l’orto verticale da montare in cortile, sul terrazzo o in qualsiasi altro posto all’aperto noi si disponga.

Certo si tratta di un orto e non di un bosco, ma è comunque di una struttura verticale di compensato di circa due metri e r_hjortshoj-chart-biosphere-23mezzo per tre, dentro cui allocare erbe aromatiche, ortaggi, fiori e piante, strutturata a forma di globo con ampio ingresso a misura di uomo per procedere alla coltivazione o per soffermarsi a prendere una boccata d’aria verde. Un po’ claustrofobico ma efficace. La sfera è stata progettata da due giovani architetti danesi Husum e Lindhom, all’interno di Space 10, un incubatore di progetti IKEA, che inizialmente lo vendevano con e-commerce, ma poi si sono tirati indietro perché la globalizzazione della iniziativa  strideva con la filosofia km 0 alla base della produzione autarchica di frutta e verdura di Growroom.

Contraddizioni dei tempi moderni.

Ma  IKEA ha risolto il problema, facendo pubblicare sul sito  le istruzioni di montaggio. Bisogna solo acquisire una dotazione di 17 fogli di compensato, 500 viti, una macchina per il taglio laser, cacciavite ed altri piccoli utensili. Il resto ce lo mette la nostra skill acquisita nel tempo,  montando i mobili IKEA che hanno arredato la nostra vita, ed ecco il nostro, personalissimo, bosco verticale.

J Ax, scriveresti una canzone anche per me?

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