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BookCity a Milano, anche per quest’anno, ha allocato il suo quartier generale al Castello Sforzesco, che accoglie però solo una sessantina tra i 1255 incontri organizzati per la presentazione di circa 2.000 libri. Quindi via con programma alla mano e mappatura della città, tenendo ben presente che ad alcuni eventi bisogna registrarsi, e per gli altri bisogna presentarsi sempre con un netto anticipo, a meno che non siano superspecialistici e di nicchia.

Chi mi segue sa già cosa ne penso di questa bulimia di eventi-incontri-allestimenti-performance  che ogni tanto prende Milano. Il Fuori Salone ne è l’esempio peggiore, tanto che da più parti si è chiesto di ridurre i numeri ed ampliare gli orari. La vetrina è prestigiosa, Milano è una delle città italiane in cui si legge di più, e ci sta che BookCity  debba allargare il più possibile il delta dell’offerta. Coltivare l’ossimoro però no, perché velocità e lettura sono due concetti di senso davvero opposto, ed io ho già realizzato che dovrò rinunciare almeno alla metà degli eventi scelti che si accavallano uno con l’altro in luoghi lontanissimi della città. Bookcity Milano

Quindi lascio a voi decidere  quali incontri privilegiare, salvo un consiglio: fatevi pure la vostra mappa ragionando bene di distanze ed attese, ma partite  sempre dal Castello, dove anzitutto trovereteil punto vendita dei librai indipendenti allestita nel Cortile delle Armi,  che è provvista di tutti i libri che verranno presentati nel corso della manifestazione  BookCity.

Bookcity milanoNon so voi, ma io non vado mai alla presentazione di un libro che non ho almeno sfogliato, se non proprio letto, perché ho necessità di padroneggiarne il contenuto per godermi presentazione e dibattito. Se non è possibile, ed accade spesso, compro comunque prima il libro e nel corso della presentazione mi segno impressioni ed appunti in calce alle pagine. Lo so, sono un pò cervellotica ma io ascrivo la lettura tra i bisogni  primari, e come tale la coltivo, gestisco ed organizzo.

Spostatevi quindi a sinistra, per scegliere tra “Le parole dei valori” quella che più vi corrisponde. Treccani Cultura, insieme a BookCity, ha realizzato questo progetto di sensibilizzazione dei lettori di tutte le età al valore delle parole, esponendo a mò di finestre sulle mura del Castello i lemmi che identificativi dei valori essenziali dell’uomo. Chi  ha visto Instagram Stories di Milanomind sa che io ho scelto “autenticità -essere fedeli a sè stessi e non tradirsi-“ ma ci sono anche “responsabilità” “profondità”,  “rispetto”, “gratitudine” ed altri valori che vi invito a scoprire.

BookCity vi chiede, infine, di prendervi un momento di pausa (quindi riconoscono anche loro che la manifestazione è un tantino frenetica, no?) avvicinandovi ai fossati. Sentirete “le Voci del Castello” , la registrazione delle voci di bravi attori italiani che leggono per noi pagine di classici come Anna Karenina, Il Gattopardo, Gli anni della leggerezza e tante altre meravigliose pagine di letteratura.Bookcity milano

BookCity inaugura l’evento questa sera al Teatro dal Verme dove Daria Bignardi e Marc Augé parleranno dell’ultimo libro dello scrittore francese intitolato “Momenti di felicità”.  A me Bignardi non sta simpatica per niente,  quindi me ne resterò a casa ma vi trascrivo un piccolissimo stralcio di questo piccolo meraviglioso saggio:

Vorrei parlare dei momenti di felicità – dove paradossalmente il plurale conferisce al termine felicità una certa modestia rispetto al singolare. Vorrei BookCity Milanoparlare dei momenti felici che oppongono resistenza all’epoca presente, al terrore, all’invecchiamento o alla malattia: sono quelli che definirei “momenti di felicità nonostante tutto”. Sono i momenti che consentono di tenere duro giorno dopo giorno, poiché ci sorprendono all’improvviso mentre siamo presi dallo sgomento o immersi nelle riflessioni: li incrociamo per strada così come ci si imbatte in un amico, per caso, o si scorge un volto sconosciuto eppure dai tratti in qualche modo familiari.”

E poi stasera inizia la terza serie di Gomorra, e non è che se amiamo leggere poi Genny e Ciruzzo ci lasciano indifferenti.

 

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