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Non vi ho mai parlato di libri, anche se occupano la gran parte del mio cuore, del mio estratto conto e della mia sala. (Ora un pò meno. Ho fatto una importante donazione di libri, perché non ci si muoveva più e la mia ingrata famiglia mi aveva minacciata di procedere con una riduzione arbitraria, la prima volta che mi fossi allontanata da casa per una giornata intera. Non è giusto lo so, soprattutto per una donna che ha dato tutto alla famiglia, ma così è)933AAA58-E8DD-4BF5-9C0A-3371AE82FB4C

Torniamo ai libri. Ne scrivo poco e commento ancora meno, perché i libri sono come le medicine, i profumi ed il coniuge. Ognuno ha i suoi, e quel che va bene ad uno è intollerabile per l’altro. Però. Oggi, dopo aver pubblicato su Instagram Stories un libro che mi ha fatto sentire parte del mondo, o mi ha fatto sentire meno sola fate voi –  ho ricevuto in direct opinioni molto diverse sull’opera – a riprova di quanto sostengo- e quindi una cosa voglio spiegarvela.

Come vivo io i libri. Con l’auspicio di trovare solidarietà comprensione e qualcuno che mi si scriva “ wow mi hai convinto prova a recensirli.”

Il mio mondo è fatto da due diverse tipologie di libri, quelli da relax – di cui faccio abuso compulsivo quando lavoro molto- e quelli da meditazione. Cioè ho lo stesso rapporto che ha mio marito con il vino. Spendiamo uguale ma io sono più lucida, certe sere.

Ci sono libri che necessitano della massima attenzione, altri che possono essere letti in tram, o sotto l’ombrellone. Ed io li Milanomindamo tutti. Leggo sempre, inoltre, quelli di grande successo. Fabio Volo, ad esempio, a me annoia perché è molto piatto nella scrittura, ma siccome piace a tanti ne ho il massimo rispetto. Mi spiego meglio. Lo leggo (magari non l’intera bibliografia) perché se tante persone lo trovano interessante, allora un valore deve averlo per forza e sta a me, se voglio riallinearmi con il mondo, andare a scoprire qual’è. Chi lo disprezza spera così di sembrare intelligente, o ha la spocchia di chi non vende e si convince di non essere compreso. Magari sperando addirittura nei posteri. Vorrei ricordare loro che “ i promessi sposi” è stato un successone sin da subito.

MilanomindI libri da relax sono facili da scoprire, una volta individuato il filone del momento mi ci butto e me li godo. Sono quasi perversioni ma tengono compagnia, soprattutto in treno ed alla sera. E sotto l’ombrellone, quando il caldo impedisce di concentrarti quel tanto che serva affinché il libro non finisca presto nel limbo del rimosso.

I miei topos? Quasi inconfessabili.

Allora: gialli scandinavi, Sveva Casati Modignani, Andrea Vitali, Mary Higgins Clark e P.G. Wodehouse. Se apprezzate il romanzo umoristico inglese Wodehouse – iniziando rigorosamente dalla pregevole opera “Amore tra i polli”-  ve lo consiglio caldamente. Gli altri autori, se non li avete praticati è certamente perché non vi hanno attratti e quindi non hanno nulla da offrirvi.

Poi ci sono i libri da meditazione. E lì non vado per autore, mai. Seguo solo l’istinto, lo stato d’animo, la tematica – ci sono argomenti che non mi interessano, figuriamoci se ci posso anche meditar su- la stagione, che a mio avviso è fondamentale perché se non  metti il cappotto d’estate non leggi nemmeno Dickens, l’ambientazione. Non quella dello scrittore, la mia. Perché il luogo dove sei influenza tantissimo la lettura. Milano, per fortuna, è un luogo neutro, perché non ha stimoli visivi che possano distorcere le emozioni. Anche Forte dei Marmi è neutro. La Puglia già molto meno, perché ha una luce molto forte. Le capitali straniere necessitano sempre di libri appositi. Se sono a Parigi leggo solo libri francesi e via così.

Le qualità di un libro da meditazione? Deve saper intercettare l’emozione e riportarla alla tua, di vita. Deve saper parlare a tutti, deve essere universale. Perche questa è arte, prendere la vita e sublimarla, affinché ciascuno si rispecchi, deve uscire dal vissuto dello scrittore pur essendone impregnata per renderla esperienza collettiva.Milanomind

E quindi arrivo ai libri che, in questo periodo della vita, non tollero. Quelli in cui lo scrittore pensa di ripagarsi le sue visite dall’analista rigettando tutto il suo vissuto esperenziale nella carta stampata. Non che io abbia qualcosa contro l’analisi, anzi, l’ho fatta anche io e quindi so annusare immediatamente gli scritti elaborati una volta tiratisi su dal lettino.

Volete dei nomi? Teresa Ciabatti, Daria Bignardi, l’ultima Chiara Gamberale, anche se lei è più empatica e vola più in alto rispetto alle altre due. Ti spiattellano dolori ansie e manie senza elaborarle in nulla di artistico. Sono così dentro ai loro problemi, così affezionate a loro stesse da ritenere il loro vissuto sufficiente a reggere una narrazione. L’ultima new entry è Letizia Pezzali, Lealtà, Einaudi che ci racconta la storia di un’ossessione verso un uomo sposato al tempo della Brexit. Magari non l’ho capito io, sta di fatto che mi sono mortalmente annoiata. A me la sua esperienza è sembrata solo sua, punto primo, e poi  non è credibile che un essere umano sia così bipolare. Così freddo. Così stupido nella follia d’amore.

MilanomindInvece “Parlarne tra amici” di Sally Rooney è uno di quei libri che ringrazi il Signore per averli incontrati. E’ un libro femminista? Sull’amore? Sulle meccaniche del tradimento? Sulle nuove generazioni digitali? Vi dico solo che la scrittrice è nata nel 1991, ma ha dentro di sé una capacità di elaborare emozioni sentimenti e disagi che tu sia uomo o donna, vecchio o giovane leggendo ti riconoscerai in un passaggio, una frase, un atteggiamento. La storia è facile. Ambientata a Dublino. A Frances, già fidanzata dell’amica  Bobbi con cui mette in scena le poesie che scrive, figlia di padre difficile, succede qualcosa di assolutamente inaspettato, qualcosa che mai avrebbe pensato potesse accaderle. Innamorarsi. Del marito della loro mentore, molto più grande di lei.

Ecco, il tema sarebbe lo stesso, della Pezzali e della Rooney, l’ossessione per l’uomo sposato. Giocate a trovare le differenze.

E poi la tecnica di scrittura della Rooney è superba. Senza esaltazioni, senza picchi e soprattutto senza il discorso diretto, che converrete anche voi è abbastanza curioso, per un libro che parla di conversazioni. Forse che la scelta narrativa contiene in sè il messaggio più forte del libro? Scopritelo voi,  i libri belli parlano a ciascun lettore, in un dialogo di assoluta esclusività.

PARLARNE TRA AMICI, SALLY ROONEY, EINAUDI, SU AMAZON e FELTRINELLI ON LINE 17,00 EURO.

 

 

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