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A Milano non vinceremo mai la nostra battaglia per la drastica riduzione dei veicoli in strada, soprattutto nelle giornate di smog assassino, fintanto che l’ideologia prevarrà sul buon senso e sulla coscienza civile.

Questa mattina sul Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi risponde ad una signora settantenne, che lamenta la solitudine delle “domeniche a piedi” perché non può prendere i mezzi nè ricevere i familiari, e quindi  suggerisce una esenzione dai divieti di circolazione in auto per le persone anziane: “Se divieto deve essere divieto sia… nessun favoritismo …se ci rimettiamo anche l’anagrafe liberi tutti. Quanto alla domenica in solitudine, potrebbero venirla a trovare gruppi di volontariato”.

La qualità della civiltà di una società si giudica da come sono trattati gli anziani e dal posto loro riservato nel vivere comune. Non lo dico io, lo dice Benedetto XVI e lo riprende Papa Francesco, che aggiunge che abbandonare gli anziani è peccato mortale.  A leggere Schiavi, quindi, dovremmo concludere che la nostra civiltà stia davvero perdendo spessore e valori, e questo è grave perché non solo siamo esposti ad uno sgretolamento tutto nostro, ma anche al richiamo di modelli di vita più che a lungo andare ci faranno molto, molto male. solitudine anziani in città a milano

Gli anziani hanno diritto di circolare in macchina, anche come passeggeri,  anche nelle condizioni di inquinamento atmosferico più difficile, perchè è da codardi far pagare a loro anni di politiche ambientali dissennate.  Chiudere un anziano in casa alla domenica, privarlo della compagnia della famiglia, fa più danno del tubo di scarico di una macchina, perché lo priva della sua famiglia. Che ci piaccia o no Milano non va lenta, e tempo per fare compagnia ai nostri vecchi ne abbiamo davvero poco. Non togliamogli anche la domenica, che è l’unico giorno in cui le famiglie sono libere da lavoro, incombenze, scuola ed attività pomeridiane. Non diamoci anche questo alibi.

Ed a proposito di “collettività”, caro Schiavi, mi sembra che l’idea di delegare alla società la cura dell’individuo sia bella e che fallita nei regimi che l’hanno eletta a sistema. Se da vecchio le farà piacere avere intorno a sè un bel gruppo solidale, ci mancherebbe, libero di goderselo. Io spero di avere con me figlie e nipoti, dovessero pure arrivare a casa mia con una locomotiva a carbone ed intanto, finché posso,  giro in bicicletta e spengo il riscaldamento, in queste giornate in cui non ce n’è proprio bisogno.

 

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