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– Perchè guardi nelle vite degli altri?- mi ha detto mia figlia, trovandomi a leggere con attenzione e partecipazione “Una vita apparentemente perfetta” il libro con cui  Michelle Hunziker ha deciso di rendere pubblica la sua esperienza giovanile di affliliazione alla setta “guerrieri della luce”.Libro Michelle Hunziker

No, non è stato affatto un atto di voyeurismo da parte mia comprare il libro della Hunziker -anche se il gossip delle copertine strillate mi diverte assai- ma il tentativo (perfettamente riuscito) di capire attraverso una storia vera i meccanismi che conducono un essere umano a  diventare succube di un suo simile, in un vortice di volontaria schiavitù dell’anima che una volta si chiamava plagio. C’è anche un altro libro molto bello che racconta di una ragazza che si lascia irretire da una setta, si intitola  “Le ragazze” di Emma Cline, e narra dei medesimi meccanismi di sottomissione psicologica ma in forma più letteraria. Questa di Michelle, invece, è una testimonianza, ma entrambi vanno dritti al cuore.

La storia di Michelle Hunziker la conoscevamo già un pò tutti,  prima per gossip e poi per cronaca giudiziaria.

Michelle conosce una pranoterapeuta, che nel libro si chiama Clelia ma in realtà è tale Giulia Beghella, e si lascia trascinare in un presunto percorso spirituale che di fatto la porta, nell’ordine,  ad abbandonare il primo marito, la madre e tutti gli affetti non legati al gruppo che gravitava intorno alla maga, ad allacciare una relazione sentimentale prima  con il figlio poi con il compagno della Beghella,  a creare tutti insieme una agenzia per lo sfruttamento economico della sua immagine e del suo lavoro di showgirl, a subire le legittime azioni giudiziali di Eros Ramazzotti preoccupato per la figlia Aurora. Fino a riprendere la ragione, ed abbandonare la setta che nel frattempo la Beghella aveva costruito proprio intorno a Michelle. Non vi dico altro, vorrei davvero che lo leggeste, senza i pregiudizi dati dal fatto che l’autrice sia una donna dello spettacolo.

Libro Michelle HunzikerLa Hunziker racconta tutto quello che è accaduto e così bene – e questo proprio non me lo aspettavo-  che terminata d’un fiato la lettura mi è scesa una tristezza, un dolore per quella ragazza e per tutte le persone che si affidano ai santoni, ai guru, ai pranoteraupeti di grandi ambizioni, insomma a quegli essere umani che facendo leva sulle altrui fragilità le plagia per asservirle alle sue ambizioni. E’lucida Michelle nel narrare senza alcuna omissione i giochi mentali, le crudeltà emotive, i metodi di addestramento degli adepti della setta, nemmeno fossero cani, i tentativi di sfruttamento economico di cui è stata più volte oggetto. Davvero brava.

Michelle è anche molto onesta nello spiegare le ragioni per cui una ragazza abbandona il suo vissuto per dar credito ad una setta: alla base c’è sempre una fragilità emotiva, un bisogno di amore, di riconoscimento sociale, di posto nel mondo, di persone a cui delegare la propria compiutezza e la felicità.  Nel suo caso ha contato la sua storia di figlia di un alcolizzato e di una mamma avara di esternazioni affettuose, di moglie di un uomo buono ma privo degli strumenti culturali per capire cosa le stesse accadendo, ma anche di mamma che proprio in Aurora bambina ritrova lucidà mentale e coraggio per abbandonare quello che era diventato l’unico pilastro della sua esistenza.Libro Michelle Hunziker

Si proprio una ragazza coraggiosa, Michelle Hunziker, perchè in questo libro si mette davvero a nudo, scarnificandosi ed offrendoci senza veli nè censure ogni suo pensiero, emozione, paura,  e se hai un pò di esperienza e qualche buona lettura capisci subito che il suo non è uno sfogo terapeutico, che tanto piace alla nuova generazione delle scrittrici italiane tutte prone a  riversare sulla pagina scritta anni ed anni di privatissima analisi,  ma uno sforzo sovrumano di apertura del suo io più intimo verso i suoi lettori,  nel riuscitissimo sforzo di rafforzare ai loro occhi  la sua credibilità ed autorevolezza, per fare si che anche una sola persona possa salvarsi grazie al suo racconto.

Un grande atto di amore verso il prossimo, insomma, che a fare del bene seduti ad un tavolo in Galleria siamo bravi tutti, a mettere in gioco e dare tutto di noi, invece, molto meno.

Ecco, la grandezza di questo piccolo libro sta proprio in questo, Michelle Hunziker non ha velleità letterarie, sa di essere “solo” una showgirl e pertanto non indulge in acrobazie con le parole ma testimonia ogni piccolo particolare, dal più triste al più brutto al più violento o meschino perchè sa che solo attraverso l’autenticità scondita da sentimentalismi o inganni verbali potrà davvero toccare il cuore di chi legge, e magari salvare qualche anima dall’orrore in cui era finita lei.

Anche perché Michelle, essendosi messa a nudo per davvero, può disvelare la grande verità nascosta, che è poi la vera ed unica chiave di volta per capire il fenomeno dei santoni e salvaguardarsene.

Non tutte le persone che irretiscono il prossimo fino  a togliergli capacità di pensiero, senso critico e una marea di quattrini, sono ciarlatani da fiera ma, al contrario, hanno  spesso delle capacità diverse dalle nostre. Sanno leggere nei corpi delle persone e riconoscerne le malattie, sanno curare imponendo le mani, conoscono avvenimenti personalissimi che nessuno può aver loro raccontato, sanno evocare campi magnetici e dimensioni diverse. Ti fanno sentire forte e protetto proprio in ragione di questi loro poteri, sono queste le caratteristiche che li rendono  sirene capaci di attrarre a sè chiunque, basta che disveli una piccola crepa. Svilendo le vittime come pazze visionarie, contrapponendo loro un facile scetticismo, faremmo l’errore più grande.  Libro Michelle Hunziker

Hunziker non rinnega mai quello che ha visto,  guarigioni,  letture della mente e dei ricordi personali, esorcismi addirittura, e le spiega sostenendo che ci sono persone che hanno un dono speciale, che invece di mettere a disposizione degli altri con amore, lo usano per brama di denaro o potere. Attenzione, la sua potrebbe sembrare una auto assoluzione per essere finita in una setta,  ma non è cosi. Esistono persone che hanno poteri speciali, e sovente li usano per rendere il prossimo uno schiavo delle proprie debolezze. Altri no, per carità, usano i loro poteri speciali esclusivamente per alleviare le sofferenze dell’uomo, ma li riconosci subito quelli buoni, perché vivono in povertà e, quando ascendono al cielo, li chiamiamo santi.

grazie Michelle.

 

 

 

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